N°13/2010 Registro Stampa Trib.di Roma il 19/01/2010 - Direttore Responsabile: Giulio de Nicolais d'Afflitto.
NUMERO 162° Luglio 2024 Anno XIV°  

Arriva anche in Polonia l'eco del "toccante" ricordo italiano della Shoah

Arriva anche in Polonia l'eco del "toccante" ricordo italiano della Shoah

Il 150mo anniversario dell’Unita’ ed Indipendenza d’Italia si e’ appena concluso, con una fittissima serie di celebrazioni su scala internazionale in cui non poteva mancare, come non e’ mancato, il ricordo dello speciale contributo patriottico offerto alla causa nazionale italiana dagli Ebrei del nostro Paese.

Un esempio per tutti, quello dato a piu’ riprese ed in diverse occasioni dal consigliere particolare di Cavour, il piemontese Isacco Artom. Proveniente da una delle famiglie  ebraiche più importanti della città di Asti, fu amico di Costantino Nigra e gia’ nel 1848 combatte’ contro gli Austriaci, divenendo dopo la sua assunzione al Ministero degli Esteri, l’uomo di fiducia di Cavour che lo volle nella sua segreteria.

Dopo l’unificazione dell’Italia Artom fu anche Segretario Generale del Ministero degli Esteri, dal 1870 al 1875. Senatore del Regno e uomo politico di spicco della Destra Storica, lo si ricorda come il primo ebreo che sedette nel giovane Parlamento italiano,  fautore convinto dell’idea che l’Unità italiana si potesse consolidare grazie anche ad un’accorta ed avveduta politica estera = http://fuoridalghetto.blogosfere.it/2010/03/la-storia-di-isacco-artom-raccontata-ad-asti.html

Ma le vicende del contributo ebraico alla storia d’ Italia — dal primo al secondo Risorgimento (la Resistenza) ed oltre, fino ai nostri giorni — sono troppo lunghe e dense per poter essere qui anche solo sintetizzate. Uno degli articoli piu’ recenti tra quelli disponibili in rete sull’argomento, bibliograficamente supportato da significativi riferimenti ulteriori per chi volesse saperne di piu’, lo ha scritto Silvano Longhi su e-Storia =  http://www.e-storia.it/Public/e-Storia-Anno-I-Numero-2-Giugno-2011-Articolo-3.pdf

Profondamente significative sono poi risultate le parole dell’attuale capo della diplomazia italiana, l’Ambasciatore Giulio Terzi di Sant’Agata, rese puntualmente disponibili tramite il sito web della Farnesina, ed ancora visionabili in italiano nella sezione riservata ai comunicati del Ministro (26 gennaio 2012)= http://www.esteri.it/MAE/IT/Sala_Stampa/ArchivioNotizie/Comunicati/2012/01/20120126_giornatamemoria.htm?LANG=IT

Insieme naturalmente agli altri messaggi, di non minore efficacia, diffusi in Italia nella ricorrenza della Giornata della Memoria 2012 sia dal Presidente del Consiglio Mario Monti, che dal Capo dello Stato Giorgio Napolitano (anch’essi reperibili in rete) sulla necessita’ di stroncare i proteici serpeggiamenti dell’odierno antisemitismo = http://www.migliorblog.it/19066-giornata-della-memoria-2012-monti-napolitano-stroncare-rigurgiti-antisemiti.htm

In particolare, merita menzionare che il messaggio del Ministro degli Esteri italiano lo hanno potuto conoscere ed apprezzare (in lingua polacca, sul periodico bilingue di Varsavia Gazzetta Italia) anche diversi esponenti di spicco della locale Comunita’ Ebraica, tra i quali citiamo per tutti il Rabbino Capo di Polonia Michael Schudrich. E dunque, nel Paese invaso da Hitler nel 1939, dove — come tutti sappiamo — fu concentrato dai nazisti lo sterminio di massa degli Ebrei.

E’ del resto ampiamente noto che l’attuale capo della Farnesina, oltre che Ambasciatore d’Italia a Washington fino al novembre scorso, in precedenza e’ stato alla guida della nostra missione diplomatica in Israele, dal 2002 al 2004: durante un periodo caratterizzato dallo scoppio della seconda Intifada, dal rafforzamento delle relazioni tra l’Unione Europea ed Israele durante la Presidenza Italiana dell’Ue (luglio-dicembre 2003) e da un rinnovato impegno da parte delle autoritá israeliane e palestinesi a sostegno della road map =http://www.esteri.it/MAE/IT/Ministero/Ministro/

Come pure e’ da ricordare che fu proprio durante l’ ambasceria di Giulio Terzi a Tel Aviv che Gianfranco Fini defini’ pubblicamente un’infamia le leggi razziali italiane del 1938. Fu proprio li’ che nel novembre del 2003 Fini parlo’ del Fascismo come del male assoluto, compresa l’esperienza della Repubblica di Salo’. Escludendo cosi’ a chiare lettere qualsiasi giustificazione per i carnefici di ieri: non solo per chi uccise, ma anche per chi poteva salvare un innocente e non lo fece, vuoi per ignavia e indifferenza, che per complicita’ o vilta’.

Parole forti ancor oggi, solo a ricordarle, specie se accompagnate dalla denuncia  allora fatta dall’attuale seconda carica dello Stato (eper tutti ancora e sempre necessaria) dell’antisemitismo mascherato da antisionismo di cui, purtroppo, si avverte la minacciosa strisciante presenza in diverse parti del globo apertamente ostili allo Stato di Israele.

Leonardo A. Losito

(*) L’autore dellarticolo e’ professore di Contemporary Italy al Collegium Civitas di  Varsavia,  Cultural Advisor della Camera di Commercio e dell’Industria Italiana in Polonia e corrispondente da Varsavia per diverse testate italiane. Di seguito riportiamo la versione in polacco del messaggio del Ministro Terzi.

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Przeslanie Wloskiego Ministra Spraw Zagranicznych Gulio Terzi z okazji Dnia Pamieci (27 stycznia 2012 r.).

W obliczu ogromu zla, pamietanie jest obowiazkiem. Shoah mialo miejsce rowniez z powodu tak wielu, którzy stali z boku przy oprawcach. Jedenascie lat temu Wloski Parlament, jako jeden z pierwszych w Europie, postanowil uczcic publicznie ten dzien jako okazje do refleksji nad mrocznym okresem w naszej historii. Aby oddac czesc ofiarom strasznego nazistowsko-faszystowskiego barbarzynstwa. Aby uhonorowac wiele kobiet i wielu mezczyzn, którzy

Pubblicato: 06/03/2012
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