N°13/2010 Registro Stampa Trib.di Roma il 19/01/2010 - Direttore Responsabile: Giulio de Nicolais d'Afflitto.
NUMERO 173° Giugno 2025 Anno XV°  

L’ACQUA TOFANA al Teatro Manzoni Lunedì 26 maggio h 19.00

Archivio di Stato di Roma e Centro Teatrale Artigiano 

Presentano 

L’ACQUA TOFANA

MOGLI AVVELENATRICI NELLA ROMA DEL ‘600 

di MARINA PIZZI

regia di SILVIO GIORDANI


con 

ANGIOLA BAGGI (Giovanna De Grandis), MARIA CRISTINA GIONTA (Gerolama Spana), MADDALENA RIZZI (Maria Spinola), LAURA MAZZON (Francesca Floris), LUCA NEGRONI (Narratore) , EMILIANO OTTAVIANI (Inquisitore)


Musiche Stefano De Meo

Costumi Sorelle Ferroni

 

L’ACQUA TOFANA al Teatro Manzoni Lunedì 26 maggio h 19.00
“Era venuta in Roma dalla Sicilia con alcune malvagie femmine, certa maniera di veleno, tanto fiero ed agevole a comporsi, quanto impossibile a conoscersi non distinguendosi né il sapore né il colore dall’acqua pura ed uccidendo con malattia di pochi giorni, senza verun di quegli accidenti che non sono comuni alle infermità ordinarie. Dando altresi una morte desiderabile ad ogni sorta di cristiano, come quella che dava tempo ed agio di provvedere all’eterna salute coi sacramenti.”
 
Un affascinante appuntamento con la storia al Teatro Manzoni. Lunedì 26 maggio alle ore 19.00 l’Archivio di Stato di Roma e il Centro Teatrale Artigiano presentano L’ACQUA TOFANA - mogli avvelenatrici nella Roma del ‘600, rappresentazione che ripercorre un capitolo poco conosciuto e controverso del passato e che vede protagoniste un gruppo di donne al centro di intrighi e veleni.  
 
A dare vita ai personaggi sul palco Angiola Baggi (Giovanna De Grandis), Maria Cristina Gionta (Gerolama Spana), Maddalena Rizzi (Maria Spinola), Laura Mazzon (Francesca Floris), Luca Negroni (Narratore), Emiliano Ottaviani (Inquisitore). Drammaturgia di Marina Pizzi, regia di Silvio Giordani. 
Nel gennaio 1659 fu scoperta a Roma un’ampia rete di donne coinvolte nella produzione, commercio e somministrazione di un potente veleno – L’acqua Tofana - al fine di eliminare i propri mariti. La rete, operante già da qualche anno, sfruttò abilmente il clima di emergenza creato dalla peste che colpì la città tra il 1656 ed il 1657.
Al termine del processo cinque donne furono condannate a morte per impiccagione sulla piazza di Campo de’ Fiori nei primi giorni di luglio. Molte altre donne, comunque coinvolte nel processo, ottennero condanne minori come l’esilio o la detenzione domestica.
“La teatralizzazione di questa straordinaria trama delittuosa – racconta il regista Silvio Giordani -  ha con sé tutti gli elementi di un racconto giallo-nero: amore, donne e veleno, crimine e violenza, denaro e solidarietà femminile, compresa l’azione che oggi diremmo “sotto copertura” di un’infiltrata della polizia che consente di smascherare le avvelenatrici. Il fascino di una vicenda eccezionale è arricchito dal naturale palcoscenico della Roma del ‘600 con una folla variopinta di frati, prostitute, prìncipi e monsignori, di madri, figli, mariti e mogli, di mercanti e avventurieri con sullo sfondo il Papa, l’Inquisizione, la peste e le guerre.”
La rappresentazione sarà preceduta da una breve presentazione del libro L’acquetta di Giulia di Simona Feci (2024 – Viella Editrice), professoressa di Storia del diritto medievale e moderno presso l'Università  L'Orientale  di Napoli. Il suo testo rappresenta una straordinaria guida per una conoscenza più approfondita dell'argomento trattato dalla messa in scena. Seguirà il firmacopie al termine dell'evento.
 
Per info e prenotazioni:
Tel. 06.3223634   WhatsApp 327.8959298
prenotazioni@teatromanzoniroma.it   www.teatromanzoniroma.it
Via Monte Zebio, 14 – Roma
 
Prezzo biglietto: € 3,00
 

 

Pubblicato: 22/05/2025
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