N°13/2010 Registro Stampa Trib.di Roma il 19/01/2010 - Direttore Responsabile: Giulio de Nicolais d'Afflitto.
NUMERO 165° Ottobre 2024 Anno XIV°  

MASSIMO DI MANNO e la sua Arte

di Giulio de Nicolais 

MASSIMO DI MANNO e la sua Arte
Nato a Fondi, storica e ridente città in provincia di Latina, il 23 giugno del 1962, Massimo Di Manno si è laureato in Arti visive e discipline per lo spettacolo presso l'Accadenia di Belle Arti di Venezia con il docente di Pittura Igor Lecic.
Assai interessante è la sua "Tesi di Pittura sulle Avanguardie storiche e Marcel Duchamp".  Di Manno è iscritto dal 2012 presso la sede U.C.A.I. di Venezia, nella quale ha partecipato a due mostre collettive: in quella di febbraio 2013, denominata "Arte Primavera San Vidal" ha presentato tre sue opere dai titoli "E.D.E.R.E." "ROCOCO" e "SCARPA BAROCCA". Successivamente nel 2017, l'artista ha ricevuto, sempre dalla Galleria d'Arte San Vidal di Venezia, il "Leone d'Oro alla Pittura" dalle mani dei critici Giorgio Pilla e Francesca Catalano per l'opera "Una ballerina del Teatro dell'Opera di Parigi".
Massimo Di Manno partecipa a numerose altre collettive in Italia ed all'estero.
"...E' un sentire strettamente concettuale che si esprime attraverso creazioni in cui Massimo Di Manno dà vita ad oggetti di diverso tipo, unendoli insieme in modo da creare un'arte perfettamente incentratasu una ricerca sempre proiettata in avanti. Non tralasciando tuttavia l'eco del passato, l'arte di DI Manno sviluppa un'analisi verso ciò che è materiale e concreto. La tangibilità è infatti al centro delle sue creazioni, ma è proprio grazie a questa sua concretezza che con i suoi oggetti riesce a raggiungere l'immaterialità,evocando sentimenti non solo riconducibili all'io dell'artista ma in cui la collettivitàsi può ritrovare. Le sue opere diventano allora espressione di fatti, eventi e momenti che l'artista raggruppa insieme per dare origine alla sua arte,reduce della contaminazione artistica del '900, momento in cui il supporto pittorico fu abbandonato per cercare nuove forme artistiche ed espressive che dessero voce e dignità ad oggetti apparentemente normali e comuni.
Massimo Di Manno è un artista la cui arte si ispira a Marcel Duchamp, l'artista che aprì la strada all'arte contemporanea. Gli oggetti decontestualizzati e messi insieme da DIi Manno nelle sue composizioni vengono così rivalutati, assumendo un nuovo valore. Superando il concreto, le sue creazioni diventano sentimentali e rievocative non solo per l'artista ma anche per chiunque si ponga davanti alle opere.
Massimo Di Manno in particolare nella sua opera "Evoluzione.Duchamiana.Eterno.Rosa.Eros" pone insieme, al di là di un vetro e dentro una cornice, l'immagine dell'opera  "L.H.O.O.Q." in cui Duchamp ripropone la Gioconda con i baffi, un vecchio vinile su cui è rappresentato il volto giovanile di Beethoven e la locandina del film  "Il tempo delle mele", tutti in parte4 rielaborati dall'artista con l'uso di china, matita e penna  in base ai suoi ricordi giovanili ma anche alle sensazioni vissute recentemente. Per dare vigore alla composizione, inserisce una bottiglia di Campari, dove è il rosso della bevanda a dare corpo e cuore al'opera. E' la pigmentazione del contenuto della bottiglia, infatti, insieme alla sua ombra proiettata all'interno dell'opera, a garantire vigore all'intera composizione, dando all' osservatore la giusta dose di ebbrezza per entrare nella creazione ed iniziare un dialogo con l'opera e con l'artista, nonchè con il proprio io. Un'opera che si svela piano piano.
Chi la osserva inizialmente si basa su conoscenze personali che si fanno spazio attraverso gli oggetti posti nell'opera, dando vita a ricordi e flash che riemergono daglia nfratti della memoria. Momenti di svago e passione ma anche di colori, suoni, musiche e profumi che sono gli elementi che vengono richiamati dall'artista e che riportano al periodo dell'adolescenza e all'intensità dei sentimenti narrati nel film diretto da Claude Pinoteau.
Massimo Di Manno è però un artista ancora in ricerca che sperimenta e crea. Oltre alle composizioni realizza disegni e sculture, continuando sempre ad interrogarsi fin dove con l'arte si possa arrivare..."
(il critico d'arte Francesca Catalano)
Pubblicato: 16/01/2018
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