N°13/2010 Registro Stampa Trib.di Roma il 19/01/2010 - Direttore Responsabile: Giulio de Nicolais d'Afflitto.
NUMERO 162° Luglio 2024 Anno XIV°  

LA MAGISTRATURA OGGI STA PRENDENDOSI IL GOVERNO DEL PAESE

Si scorge in questo ambiguo e premeditato comportamento della casta in toga proprio l’intento di destabilizzare e spaventare l’opinione pubblica italiana per ingenerare paura e malcontento cui potrebbe rimediare solo, appunto, la casta dei magistrati, supplendo così al governo del Paese 

di Gaetano Immè

LA MAGISTRATURA OGGI STA PRENDENDOSI IL GOVERNO DEL PAESE

Il disappunto e la rabbia che si colgono nei commenti sul web sulle decisioni della magistratura in ordine agli immigrati ed anche, recentemente, ai loro stupri non sono affatto la ribellione popolare contro asseriti privilegi ed impunità elargite agli immigrati, ma sono proprio gli effetti sociali e politici che la Magistratura autoreferenziale, impunibile, indipendente ed autonoma voleva e vuole produrre.

Produrre rabbia , produrre invidia, produrre guerre fra poveri?

Non solo e non tanto. Ma ben altro.

Ecco la mia prospettazione.

Facciamo un passo indietro, torniamo agli anni 70/80, quando gli atti terroristici delle B.R. erano tutti “rivendicati”. Cosicché alla fine neanche spaventavano più di tanto. La “ rivendicazione” di una strage genera questa conseguenza: si diluisce, si annacqua la sua carica destabilizzante e terrorizzante, si sa da dove proviene, se ne comprendono le motivazioni, alla fine l’opinione pubblica le metabolizza, le tollera ed alla fine ci convive.

Ogni " rivendicazione"segna la fine della carica terroristica di ogni strage.

Quando invece una strage non viene rivendicata ( attenzione, non sono state mai rivendicate le stragi più importanti, quella di Piazza Fontana, di Brescia, di Ustica – o Ponza – di Bologna ) , non se ne conosce l’autore né si possono ipotizzare le motivazioni, tutto resta avvolto nel mistero, nell’incognito dove ha spazio ogni ipotesi e dove dunque prevale l’irrazionale, il fideistico ed il complottismo d’ogni risma.

La carica intimidatoria e destabilizzante di una strage non rivendicata dunque produce al massimo i suoi effetti, che sono effetti deflagranti e destabilizzanti sull'opinione pubblica la quale matura piano piano una sorta di sfiducia e di repulsione verso le istituzioni, ritenute a suo giudizio incapaci di trovare i colpevoli , incapace di assicurarle la protezione che si deve a tutti i cittadini.

Facile, in queste condizioni, per chi voglia abusare della paura e dello sgomento popolare, intestarsi ipocrite, false e truffaldine campagne di salvifica opposizione alla deriva terroristica, allo scopo di generare discredito sui governi in carica per convogliarlo a favore dei falsi Masanielli.

Ecco il punto: non è un caso che la Magistratura, già molto politicizzata e che da tempo aspira a governare il Paese con il “Partito dei Magistrati”, si dimostri contraddittoria, incerta, che emetta provvedimenti ( vedi stupri recenti ed occupazioni recenti con sgomberi) la cui logica non sta nella legge e nelle pandette, ma “in un altrove” incognito ed ignoto all’opinione pubblica.
Si scorge in questo ambiguo e premeditato comportamento della casta in toga proprio l’intento di destabilizzare e spaventare l’opinione pubblica italiana per ingenerare paura e malcontento cui potrebbe rimediare solo, appunto, la casta dei magistrati, supplendo così al governo del Paese chi è stato votato dal popolo.

Questa strada, cara a certa sinistra, a tutto il M5s, alla Lega Nord ed a FdI si chiama “ REGIME” ed è la tomba della democrazia.

Pubblicato: 02/09/2017
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