N°13/2010 Registro Stampa Trib.di Roma il 19/01/2010 - Direttore Responsabile: Giulio de Nicolais d'Afflitto.
NUMERO 173° Giugno 2025 Anno XV°  

Il libro Summis Desiderantes Affectibus di Emanuela Di Matteo

Si è svolto durante la sera, di venerdì 16 maggio, nella meravigliosa cornice del Riva Marconi, un'oasi affacciata sul Tevere, l'evento di presentazione del libro fresco di stampa "Summis Desiderantes Affectibus - Desiderando con Supremo Ardore", della giornalista Emanuela Di Matteo. 

Il libro Summis Desiderantes Affectibus di Emanuela Di Matteo

A presentare l'evento la bellissima Stefania Barbesi, nota stilista del brand Angelina Roma e titolare della Angel's Academy, che cura moda e bellezza ma anche Arte ed eventi culturali.

Il titolo del libro, Summis Desiderantes Affectibus, rievoca l'incipit della famigerata Bolla Papale di Papa Innocenzo VIII del 1484 che condannava tutti coloro che erano al di fuori della grazia di Dio: streghe ed eretici. Questa raccolta di racconti, tutti di ambientazione romana e contemporanea, descrive infatti una variegata umanità composta da mostri, fattucchiere ed assassini, rievocando fatti di cronaca locali ma anche creando scenari immaginifici che riguardano il mondo della fantascienza e tutti gli aspetti della pura immaginazione. Con grazia e una voce delicata ma profondamente incisiva, l'autrice tocca molti temi attuali, della violenza sulle donne al sopruso sui più deboli, senza mai cadere nella banalità e nello scontato, ma anzi arricchendo ogni racconto con un pizzico di ironia.

La performance è stata impreziosita dalla presenza del giovane ma talentuoso musicista Andrea Godoy Huaraca e dagli ottimi attori Patrizia Casagrande ed Andrea Rettagliati, che hanno dato vita, voce e calore alla lettura di alcuni estratti tratti dai racconti. 
 
L'autrice, romana, critica cinematografica, scrive da tempo racconti pubblicati in collettanee, prefazioni a saggi di cinema a graphic novel, ma è alla sua prima opera letteraria.
 
Abbiamo chiesto ad Emanuela Di Matteo il perchè di questo titolo in latino, così singolare.
 
Il titolo si riferisce a coloro che sono fuori dalla grazia di Dio, e i protagonisti sono spesso dei mostri, creature deformi o magiche, ma anche persone "normali",  mogli e madri perfette, uomini dalla moralità apparentemente integerrima, che in realtà nascondono oscuri segreti. Chi sia davvero il mostro della storia lo deciderà il lettore. E poi Desiderando con Supremo Ardore evoca un violento ed ardente desiderio, che può essere passionale, ma anche delittuoso e criminale. Un desiderio così forte che fa anche parlare i morti, infatti qualche volta nei miei racconti ci sono dei fantasmi desiderosi di raccontare la propria storia e la verità...
 
I tuoi racconti sono scorrevoli, scritti con uno stile accattivante, a volte divertenti, altre perturbanti. Lasciano inquietudine ma anche un senso di speranza.
 
Vorrei che le mie storie creassero l'immagine di una realtà che è molto più di quello che appare. Il Male, il dolore e persino la morte possono essere trascesi e superati da una spiritualità che rende il mondo un luogo denso di mistero, talvolta paura, ma anche di Bellezza e speranza. 
 
Cosa significa scrivere un libro, oggi?
 
Per me significa essere veri, sinceri, portare alla luce il proprio mondo interiore. Non importa il genere che si usa (io amo le contaminazioni fra dramma, fantasy ed ironia), se si avrà successo o meno, se l'argomento trattato è di moda o meno oppure di scarso richiamo. L'Arte deve essere Verità. Il lettore se ne accorge.
 
Emanuela, perché hai scelto il Riva Marconi per la tua presentazione?
 
Quando ho visto il Riva per la prima volta era aprile. C'erano gli alberi di limone appena fioriti, i giardini e le terrazze affacciate sul Tevere. Sono rimasta incantata da quei profumi e da tutta quella bellezza. E poi l'ho scelto per Stefania (Barbesi) che conosco da anni come una professionista di talento e grande lavoratrice. Ho anche acquistato alcuni dei gioielli di sua creazione.
 
 
 
Pubblicato: 18/05/2025
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