N°13/2010 Registro Stampa Trib.di Roma il 19/01/2010 - Direttore Responsabile: Giulio de Nicolais d'Afflitto.
NUMERO 172° Maggio 2025 Anno XV°  

EVENTI TOSCANI DOLCE E GABBANA BY MITAL

All’Impruneta la Fornace Mital una storia di famiglia 
 
 
EVENTI TOSCANI DOLCE E GABBANA BY MITAL
by Cristina Vannuzzi
 

La civiltà del cotto fiorentino ha il suo fulcro a Impruneta (dove si produce dal 1098), dove tutto ha il colore del rosso del cotto imprunetino, colore che più di ogni altro evoca la magia dei paesaggi, della campagna e delle tradizioni toscane, dovunque polvere dalle sfumature rosse, dal cotto dall’Impruneta al rosa dei tramonti sull’Arno. Qui si trovano le storie di uomini forgiati sul fuoco delle fornaci, un mestiere che s’impara in famiglia perché non ci sono scuole ma generazioni di uomini che hanno creduto nella terra, l’acqua, il fuoco, la creta, il galestro, gli elementi che conosceva anche Brunelleschi che scelse gli artigiani dell'Impruneta nel 1419 per le tegole e i mattoni della cupola del Duomo di Firenze.

All’Impruneta tutto è cominciato qui, dal 1914, in un grande prato, punteggiato di fiori, in un luogo che da anni sceglie di raccontarsi attraverso la cultura, quella dell’arte come forma concreta dell’oggi e di ieri, ma anche quella del racconto come costruzione di futuro. Un filo invisibile che unisce la Toscana e il resto del mondo, un filo fatto dalla Fornace Mital della Famiglia Mariani, una storia di famiglia fatta di luce, memoria e visione ma principalmente arte... 

Una storia di oltre 100 anni che percorre l’arte, quando questa smette di appartenere ai luoghi e inizia a raccontarli. Voce, immagine, materia viva della fornace da dove escono forme gentili, sinuose e naturali, che sembrano smussate dalla lunga azione modellante del vento, o da quella erosiva di un corso d’acqua. Una vera officina creativa. quella della Famiglia Mariani, di padre in figlio, che si racconta con una grande caratteristica, il prezioso e unico “fatto a mano” attraverso l’arte, il mezzo per raggiungere la natura dove materiale e scultura godono della luce che completa le forme dando profondità.

Da più di 100 anni, quello della Famiglia Mariani è un lavoro artigianale della terra d'Impruneta, seguendo con cura ogni singola fase della lavorazione, per dar vita a manufatti unici. La “Fornace Mariani” ognuno la vive senza smettere di custodire e tramandare i segreti e le tecniche dell'arte dei fornaciai ma è una tradizione di famiglia, fatta allo stesso tempo di grande storia e di ricordi intimi, che danno l'energia per sognare ogni giorno qualcosa di nuovo, sia pure cercando di restituire in ogni vaso, statua e ornamenti da giardino la secolare bellezza del cotto imprunetino.

Oggi l’azienda sembra un borgo, la sede della fabbrica è piena di fiori sulle finestre, i muri sono a facciavista e racchiudono la bella storia della famiglia Mariani, dal nonno Anselmo al padre Angiolo, dei suoi tre figli, Luigi, Franco ed Enrico e dei nipoti Marco e Vittorio. Una fabbrica che sembra sospesa nel tempo, ottocentesca, ingentilita dal verde squillante dei prati intorno, dai cipressi toscani imponenti e altezzosi e le viti dai grappoli ancora verdi. Una azienda che ha visto ben due guerre, dove il lavoro di oggi è sempre una avventura affascinante perché la storia centenaria è di tutti che lavorano tutti insieme.

"Galestro e ossido di ferro –  spiega Enrico, uno dei tre figli Mariani – sono gli elementi fondamentali della terracotta dell’Impruneta, il galestro, in particolare, è un tipo di argilla che rende il prodotto incredibilmente resistente al freddo, e l’ossido di ferro è la componente chimica che gli conferisce quella fantastica sfumatura di rosso, non a caso nota come “rosso terracotta”.  Il galestro è anche chiamato in gergo “terracotta antigelo“, garantita per temperature fino ai -30°".

Noi siamo gli ultimi artigiani - come ci dicono i 3 fratelli Mariani - quello che si dice artigiani creativi, qui si nasce e si cresce e la passione ci forgia.  La nostra generazione non ha avuto scuole, si imparano direttamente in fabbrica i diversi tipi di lavorazione, tra cui a modello, a lavoro tondo e a lavoro di fondo. I primi due prevedono l’utilizzo di stampi di vario genere, mentre l’ultimo solo ed esclusivamente a mano libera. Noi usiamo le mani, ormai esperte, che oggi realizzano opere d’arredo di altissima qualità, come conche, vasi, orci, fioriere, cassette, ma anche ornamenti da giardino e decori da parete e da pilastro. Inoltre, siamo specializzati anche in sculture, statue e figure di varie dimensioni, disciplina artistica rinomata e gradita da una vasta clientela sparsa in tutto il mondo.

Come ci spiegano Marco e Vittorio, la terza generazione, Il lavoro di fondo è il più affascinante in assoluto: osservare un mastro vasaio che lavora senza l’aiuto delle forme è come seguire lo sviluppo di una vita nella sua gestazione materna, lenta, precisa, in cerca della perfezione assoluta diventando uno spettacolo della natura".

E’ vero, siamo gli “ultimi artigiani”, infatti, con altri artigiani fiorentini siamo stati allestitori e protagonisti della scalinata barocca del giardino di Villa Bardini per Dolce e Gabbana, un innovativo progetto dei designer per presentare la loro collezione a Pitti Immagine, 'Il Rinascimento e la Rinascita' con creazioni realizzate in terracotta, seta, oro, argento, cuoio, pelle, pietre dure, tarsie marmoree interpretando non solo il valore della tradizione artigiana, spesso tramandata di generazione in generazione, ma anche una spiccata attenzione alla contemporaneità.

La nostra azienda presta inoltre una grande attenzione alla sostenibilità principalmente verso il mondo green e la vivaistica, in quanto la plastica non è biodegradabile (non si decompone) e anche la sua produzione è altamente inquinante. I danni causati dall’inquinamento di questo polimero si riversano inevitabilmente sia sulle piante che sugli animali. Per un pianeta sostenibile, dunque, c'è bisogno di scelte più green: per questo il nostro consiglio è quello di usare consapevolmente, a partire dai vasi degli amanti dei fiori, prediligendo materiali naturali ed ecologici come la terracotta.

Ci allontaniamo da questo borgo incantato dirigendosi verso Firenze dove troneggia il simbolo di Firenze, la Cattedrale di Santa Maria del Fiore, il Duomo di Firenze, dal 1419 si staglia con la sua incredibile cupola rossa fatta di terracotta, quella dell’Impruneta.

 

MITAL Via di Cappello, 31, 50023 Impruneta FI Tel +39.055 2011414  info@terrecottemital.it

 

Pubblicato: 05/05/2025
Share:


Ultime interviste