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Una violenza non può mai avere attenuanti
by Anna Silvia Angelini
La cronaca ci riporta notizie agghiaccianti di stupro, ragionando a freddo prima di commentare queste notizie, che vanno in senso diametralmente opposto a quanto stabilisce la Convenzione di Istanbul del Consiglio d’Europa, sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica.(Convenzione di Istanbul) n. 85 - dicembre 2013.
Quanto clamore ha suscitato il caso Genovese? Ormai trattato da tutti i media con più o meno delicatezza, quello che è certo, è che dobbiamo ancora imparare molto su come affrontare certi casi di cronaca, non si può infliggere una seconda violenza alle vittime.
Si parla di vittimizzazione secondaria, quando la vittima di un reato si trova a dover in qualche modo giustificarsi, dare spiegazioni, o comunque sentirsi attaccata dai media o dagli stessi inquirenti alla ricerca di un qualche tipo di attenuante o di giustificazione.
La vittima quindi, non solo ha subito il trauma fisico e psicologico della violenza sessuale, ma si trova anche accerchiata da persone pronte a giudicarla.
Lo stupro è stupro: un atto sessuale non consenziente non è mai giustificabile.
Ipotizziamo che una ragazza si trovi – anche per sua scelta consapevole – totalmente ubriaca: questo non autorizza un uomo a violentarla.
Pensando a queste vittime e alle sentenze che ci sono state in passato quando le vittime dello stupro erano considerate sempre un po’ colpevoli, quando si diceva che in fondo se l’erano cercata, quando molte, moltissime donne venivano violentate e umiliate una seconda volta nel dover affrontare il processo contro il loro aguzzino.
In questi processi la vittima viene ghettizzata, cercando attenuanti perché ii carnefici erano ubriachi.
Attenuanti perché la donna fino a un attimo prima aveva lasciato intendere che ci stava. Attenuanti perché la vittima non si è difesa abbastanza.
Bisogna avere il coraggio di dire che è violenza qualsiasi cosa agita contro una persona senza il suo consenso, punto.
Purtroppo le vittime vengono colpite due volte: dal loro carnefice e da certa opinione pubblica che le giudica.
Dimenticando che, ciò che subiscono è inaccettabile sempre e comunque.
Basta. Bisogna dire, urlare, affermare una volta per tutte che uno stupro non può avere attenuanti. MAI.
È chiaro, che quando si parla di un piano anti violenza basato sulla prevenzione che prevede formazione nelle scuole, oltre alle forze dell’ordine, e all’apparato sanitario, andrebbero inclusi anche certi giudici le cui sentenze sono a dir poco vergognose.

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