N°13/2010 Registro Stampa Trib.di Roma il 19/01/2010 - Direttore Responsabile: Giulio de Nicolais d'Afflitto.
NUMERO 159° Aprile 2024 Anno XIV°  

Riflessioni sull'' 8 Marzo

Riflessioni sull'' 8 Marzo

 E’ il Presidente Giorgio Napoletano  a definire la donna come “crescita e civiltà nel suo intervento durante la cerimonia per la giornata internazionale delle denne. Ha parlato del grande ruolo delle donne nel nostro Paese, dicendo basta alla violenza. La violenza è il "più tragico degli aspetti della condizione femminile" Si tratta delle violenze fatte dagli uomini sulle donne, che possono arrivare fino all’uxoricidio, una tragedia questa che colpisce i sentimenti dell'intera nazione. E’ necessario agire capillarmente contro la violenza all'interno di legami pseudo-sentimentali: è indispensabile lottre con successo questo fenomeno, e perciò  "serve un formidabile impegno educativo fin dai primi anni di istruzione.

Ha aggiunto,"Troppo spesso si sente dire che il tema delle pari opportunità è superato perché viviamo già in una condizione di uguaglianza giuridica e materiale tra i sessi. Ovviamente non è vero. In particolare non lo è in Italia” facendo un serio richiamo anche a tutti i nostri politici: "Come il razzismo anche il sessismo, se da volgare battuta da bar sale nelle sfere politiche rappresentative, se si esprime nel Parlamento, se, usando blog e siti, si diffonde legittimato da fonti autorevoli, diventa un virus duro da estirpare".

 

Tuttavia il pregiudizio  sociale porta spesso ad ignorare la figura maschile nel ruolo di vittima, gli spot televisivi sottolineano la violenza subita dalle donne, in cui il messaggio diretto o indiretto è sempre quello di identificare l’uomo in genere come aggressivo e carnefice, ma spesso non è così.

Dagli studi canadesi si evince che sempre più uomini non sono carnefici ma sono vittime.

“I casi di uomini vittime della violenza delle loro compagne sono più diffusi di quanto non si creda”, spiega YVON DOLLAIRE, psicologo canadese autore “La violenza esercitata sugli uomini. Una complessa realtà tabù 2002”

L’uomo maltrattato generalmente prova enormi sensi di colpa e il più delle volte perde il suo status di uomo, finendo per restare isolato.

SOPHIE TORRENT mostra come la violenza psicologica  sia l’arma favorita dalle donne, questo tipo di violenza si esprime attraverso :varie forme di rifiuto,di insulti o di accuse infondate ; mentre, la violenza fisica viene espressa con colpi inferti sul viso, colpi inferti sull’addome con forbici o con altri tipi di lame oppure con morsi.

Tra la violenza fisica e quella psicologica la più favorita è quella psicologica, poiché quest’ultima è meno perseguibile sotto il profilo legale; la donna producendo violenza psicologica tende attraverso questa ad apportare una denigrazione del proprio partner nel ruolo di amante e di padre, esprimendo queste diffamazioni sia nella sfera privata che  pubblica, scopo di ciò è ledere la mascolinità ed esegue sul partner  un pedissequo ricatto economico, conducendo spessolo stesso, se abbiente, alla depauperazione patrimoniale, con il ricatto.

La violenza femminile è spesso giustificata, generalmente viene allegata a delle patologie (depressione post – partum , autodifesa, provocazione,menopausa).

Anche se i media non ne parlano, la violenza delle donne sui mariti, conviventi o amanti è un fenomeno che dilaga in tutto il mondo. Negli Stati Uniti, nel 2004, la percentuale di grave violenza fisica tra partner è stata attribuita al 35% ai maschi  e il 30% alle donne.

Pubblicato: 08/03/2014
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