N°13/2010 Registro Stampa Trib.di Roma il 19/01/2010 - Direttore Responsabile: Giulio de Nicolais d'Afflitto.
NUMERO 159° Aprile 2024 Anno XIV°  

Il Dialogo Ecumenico

Il tema del Dialogo ha sempre trovato nei cristiani una partecipata e solerta attenzione, in nome e per conto di quei valori universali, che li hanno contraddistinto da duemila anni.

Il Dialogo Ecumenico

di Patrizio Imperato di Montecorvino

Il tema del Dialogo ha sempre trovato nei cristiani una partecipata e solerta attenzione, in nome e per conto di quei valori universali, che li hanno contraddistinto da duemila anni. Infatti, cattolici prima e protestanti poi, hanno partecipato a vari dialoghi bilaterali e multilaterali, contribuendo non poco alla pubblicazione di vari documenti, come nel caso specifico dell’ecumenismo. A partire dai tempi non molto lontani a quelli a noi contemporanei e, precisamente, dal  Concilio Vaticano II,  basta ricordare il Rapporto di Malta del 1968 e o il Documento di convergenza su Battesimo, Eucaristia e Ministero, noto come BEM o Documento di Lima (1982). Questi ultimi  hanno sottolineato la bontà e l’effettiva volontà di compartecipare a quanto di più consono, corrispondente e condiviso di quell’imperativo evocato nell’Ut Unum Sint del Beato Giovanni Paolo II, che ne segna l’irreversibile impegno di tutte le Chiese a intraprendere con fervore il cammino ecumenico. Particolare importanza riveste la successiva Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione, firmata ad Asburg il 31 ottobre del 1999, tra la Chiesa Cattolica e la Federazione Luterana Mondiale e, successivamente, sottoscritta anche dal Consiglio Mondiale Metodista. L’antecedente di questi ulteriori frutti del dialogo ecumenico risale al 1959, con l’Istituzione della Conferenza delle Chiese Europee (KEK), costituita da  Chiese Ortodosse, Protestanti, Anglicane e Vetero-Cattoliche. L’obiettivo è la promozione del dialogo tra le chiese cristiane europee. Vanta soprattutto il merito di aver saputo realizzare assemblee ecumeniche, come quelle realizzate a Basilea nel 1989, a Graz nel 1997 ed a Sibiu nel 2007. L’ultimo documento sottoscritto dalla Conferenza delle Chiese Europee e dal Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee risale al 22 aprile del 2001 a Strasburgo nota come Charta Ecumenica, che presenta le linee guida per la crescita della collaborazione tra le Chiese in Europa. L’intento, è il mutuo impegno a favore della tutela e la promozione della persona umana; alla riconciliazione fra popoli, nel rispetto delle rispettive culture e tradizioni e perciò in pieno ossequio al Vangelo, che pone l’uomo all’ascolto e sequela del Cristo Vero Dio e Vero Uomo. L’unico, capace a poter rendere possibile l’umanizzazione dell’uomo di ogni cultura e tradizione, ancorché per il battezzo, scristianizzato per la sua adesione alle varie e pervasive ideologie che hanno contraddistinto questi duemila anni di storia della Chiesa che sempre però l’hanno vista partecipe di ogni sorta di imprevalso tentativo da parte di queste forze egemoni, fra l’altro storicamente fautori di molti crimini contro l’umanità, commessi in nome e per conto di quel loro errato concetto di bene che avrebbe dovuto a  dir loro sostituire la dottrina cristiana che meglio né poteva e… né doveva!!!!! Ma la storia ha effettivamente saputo stigmatizzare e realisticamente confutare le fondate eresie di questi (dormienti) regimi in attesa di passare, e,  tuttora, da Potenza ad Atto.   

Pubblicato: 09/08/2012
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