N°13/2010 Registro Stampa Trib.di Roma il 19/01/2010 - Direttore Responsabile: Giulio de Nicolais d'Afflitto.
NUMERO 159° Aprile 2024 Anno XIV°  

A 500 mt dalle stelle

A 500 mt dalle stelle

by Giano

Sovranismo, Brexit ed ora pandemia covid-19. Delle riflessioni prescindono però dalla stretta attualità. Emerge ormai molto diffusamente (in Italia come in tutta Europa, specialmente ad Est), la necessità di pensare ad una idea di futuro (in linea o in rottura rispetto al recente passato).

La cavalcata sembra però non avere direzioni, verso, mete. E sembra quasi che l'assenza di una forma e di una polarizzazione, sia congeniale alle suggestioni della nostra era contemporanea: i principi di pensiero unico catalizzatori del superamento di tutte le identità e di tutte le diversità. Argomento complesso. Per ragionare meglio, partiamo dai riferimenti: dalla fondazione di Roma.

Al di fuori di Roma, nel pianeta, sicuramente vi è costruzione di civiltà nell'impero cinese e, in misura però quasi microscopica, nelle aree centro-sud-americane. Per il resto nulla: lungo i secoli la Terra ha visto la crescita di Roma fino al mondo allora conosciuto: dal Sahara fino al Nord Europa; dall'Atlantico fino alla Siria.

Poi la polverizzazione: l'età dei comuni, i guelfi ed i ghibellini. Il ducato di Mantova o il Feudo sulla collina (probabilmente noi italiani ancora risentiamo di quel periodo: oggi, in paesi italiani di poche anime, ci si distingue ancora fra "quelli di sopra" e "quelli di sotto"). Di seguito un allargamento continuo dei confini, fino al disegno (più o meno) degli attuali stati nazionali europei che oggi pensano ad allargare ancora i confini stabilendoli nell'attuale UE, in equilibrio con gli altri continenti.

Non è scopo di queste righe l'analisi o il giudizio dell'attuale Europa, né tantomeno del sistema feudal-medioevale. Il fuoco è sull’analisi del prossimo passo dopo l'"era continentale" attuale. Cosa ci attende? Forse ai fini di questi pensieri, è secondario anche soffermarsi sul “quando” tutto ciò avverrà.

Una prima ipotesi potrebbe essere il nuovo ordine mondiale “Gaia”, unico e planetario. Scenario ad oggi forse non così distopico ma ancora fantascientifico. Anche perché, il successivo passo sarebbe poi un ordine interplanetario? Consideriamo che la necessità di allargare i confini, di fatto, è alimentata da ragioni puramente economiche: quando un mercato satura, per crescere ha bisogno di aumentare la sua scala. Va bene, seguiamo il ragionamento: e quando anche il pianeta unico saturerà? L'allargamento continuerà inglobando altri pianeti?

Una seconda ipotesi, ritracciando quanto già accaduto dopo la caduta di Roma, potrebbe essere una sorta di nuovo "reboot": uno sgretolamento dell'attuale dimensione continentale verso una scala regional-nazionale. Un nuovo crollo con una nuova polverizzazione (più o meno intensa). Un effetto domino innescato dalla Brexit. Con il pericolo concreto di significative dispersioni scientifiche, tecnologiche e della sapienza umana.

Pubblicato: 02/04/2020
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